LUNARIO PARMIGIANO

Maggio 2013

 

Lunario parmigiano

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LA FODRIGA DA PANOCIA

La Fodriga [Federica] da Panocia è il titolo del più antico lunario dialettale parmigiano, diffuso tra il nostro contado per quasi due secoli; il primo esemplare di cui si ha notizia è del 1725, l’ultimo è uscito nel 1906. Libercolo di piccolo formato (cm 12x16), prodotto nel corso della sua lunga storia da diversi stampatori illustri, a partire Giuseppe Dall’Aglio e Filippo Carmignani fino ai Donati, il lunario è scritto in dialetto contadino (leingua paisana), perché la Fodriga è di campagna e scopo dell’opera, che è cittadina, è satireggiare i contadini, pur mantenendo un poco di timore per la loro proverbiale malizia […] La denominazione del lunario è collegata da alcuni studiosi a una figura e una vicenda che avrebbero fortemente scosso la gente di Panocchia: la Fodriga sarebbe stata una strega, in grado di indovinare il futuro con le sue arti magiche (stròlga), processata e condannata al rogo […] La Fodriga, donna volubile, rotta a tutti i mestieri, passa sui carboni ardenti (mille guai uscendone sempre né bruciata, né distrutta) rappresenta dunque la vita stessa, con le disgrazie, i giorni felici e i compromessi resi necessari dalle diverse situazioni...]

(da “I giorni sotto la Luna” di Michele Chiari - MUP)

 

 

MAMA

 


A t’ vój bén, Mama!

A m’arcòrd cuand magnäva al to tetén:

a séra zamò grandén e birichén.

A m’ pjazäva miga al lat dal biberón:

Mama, còll ch’a t’ fäv ti l’éra pu bón.

Mi intant a ciuciäva e a t’ guardäva:

la to béla facia sémpor la ridäva.

Dil volti a fäva fénta äd ciuciär,

parchè... a t’ me continväv a bazär.

Cära la me Mama, adésa m’ arcord bén:       

dal to lat, a te m’ nin fäv un bronzén,

e po, a ne m’vräva miga indormintär,

acsì... ti a t’ me continväv a ninär.

A t’ vój bén, Mama!

 

Vittorio Campanini      


        

 

13 MAGGIO 1778 - SOCCORSO AGLI ANNEGATI

Avviso riguardante l’obbligo di prestare soccorso agli annegati. Il Governatore, per ordine del Duca, comanda a qualsiasi persona di prestare soccorso a coloro che vengono soffocati dai vapori mefitici trasportandoli in luogo ove si possano apprestare gli opportuni rimedi e promette una congrua ricompensa nel caso che il soccorso abbia esito positivo. Proibisce di seppellite i cadaveri senza farne denuncia all’Ufficio criminale.

 

ALCUNI TERMINI DESUETI

Zbioss;nudo, scondito – Sportlè; messo fuori - Farabulàn; di molte chiacchiere - Moràgna; corda grossa – Gabàn;mantello, soprabito - Ramenna; recipiente di rame – Sagatär; scuotere - Savatär; girare per casa in modo poco concludente.

 

 

 

STORIE, ANEDDOTI E BATTUTE

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