PENSIERI PARMIGIANI

Giuseppe Mezzadri

SETTEMBRE 2009

 

 

QUELLI DEL “LUNARIO PARMIGIANO”

 

 

La redazione del “Lunario parmigiano”, nato nel 1981, è formata da un gruppetto di soci di "Parma Nostra" che intendono continuare quella che è ormai una sorta di strenna per la città. L’intento è quello di fare un lunario di gradevole  lettura e articolato in modo tale da offrire al lettore un po’ di buonumore e alcune pillole di storia cittadina.

 

La copertina, disegnata da Gioberto Nardi, rappresenta la città storica vista da una bifora tratta dal frontespizio delle “Commedie di Plauto” stampate a Parma da Angelo Ugoleto nel 1510 (collezione Antinori). Sotto il davanzale della bifora compare il motto del sigillo del Comune di Parma: "HOSTIS TURBETUR QUIA PARMAM VIRGO TUETUR" (Tremi il nemico perché Parma è sotto la protezione della Vergine). Cercherò, seppure in modo un po’ scherzoso, di presentare gli autori.

 

 Le cose dialettali, in rima o in poesia, sono in gran parte opera del poeta Fausto Bertozzi che, per ogni nuovo anno, inventa anche simpatici proverbi del tipo: "Quand a canta la sigala a pär fressch finn’ la stala". Oppure curiose “previsioni del tempo”: "'Na fumära acsì fissa ch' a t’ ghe pól pozär contra la biciclètta". I disegni sono opera di Gioberto Nardi, in arte Gibe, uno spezzino "pentito" innamorato di Parma. Santi e lune sono a cura di Vittorio Botti che è anche il principale correttore dei testi perché, avendo studiato molto, “al sa ‘d littra” (ne sa di lettere). In realtà ha studiato come ha potuto perchè era tempo di guerra. All’epoca faceva il bottegaio e, contemporaneamente, studiava da ingegnere. Quanto prosciutto è costata la sua laurea lo sa solo lui.

 

Vittorio, ex preside di scuola media, insegnava il dialetto quando ancora non era di moda. Renzo Oddi, dalla morte di Enzo Terenzani, è il nuovo presidente di “Parma Nostra”. Personalmente gli sono grato perché, se non avesse accettato lui, forse l’avventura sarebbe finita. Ha fiuto per le buone battute e si impegna molto nelle ricerche sui testi più antichi con una foga sospetta. Spera, credo, di rintracciare prove della nobiltà del suo casato. Io, chiamandomi Mezzadri e non potendo perciò nutrire speranze del genere, preferisco raccogliere aneddoti e battute nonché le vecchie storie popolari. A conferma di ciò dirò che, pochi mesi prima che morisse, ebbi occasione di chiedere al prof. Guglielmo Capacchi, che stava correggendo le bozze di un libro di araldica, di controllare se, al cognome Mezzadri, fosse registrato qualcosa. E aggiunsi: “O él témp pers ?”. Il professore, gentilmente, cominciò a sfogliare i due tomi. Finita l’operazione mi rispose: “Sì, l’era témp pers”.

 

Lorenzo Sartorio, giornalista con la passione per il dialetto e per le nostre tradizioni, ha il merito, tra l’altro, di avere avuto l’idea di fare il lunario cui continua tuttora  a collaborare. Anche l’attore dialettale Enrico Maletti, da qualche anno, collabora alla stesura.

 

 La signora Laura Terenzani procura le ricette della cucina popolare parmigiana. Il fornovese Vincenzo Mori, abile ricercatore di curiosità storiche, è da tempo un prezioso collaboratore. Di recente si sono aggiunti alla squadra il giornalista Carlo Allodi che arricchisce il lunario con gli interessanti anniversari.

 

É doveroso ricordare anche gli amici che ci hanno lasciato. Enzo Terenzani, scomparso da alcuni anni, era il presidente dell'Associazione. Si era specializzato nel condurre ricerche su personaggi parmigiani dimenticati o poco noti. Carlo Antinori, studioso di rango, è stato un buon amico e, per noi del “Lunario”, anche un punto di riferimento. Amava i libri e non poteva fare a meno di vivere in mezzo ad essi. Scherzosamente, Fausto Bertozzi, gli diceva: "Profesór, a m’ sa ch’sia pu libbor i so libbor che lu" (dove il primo libbor sta per "libero" e il secondo per "libro"). Paolo Tomasi era un esperto di storia della Resistenza e un conoscitore delle tradizioni, dei personaggi e dei fatti che riguardano la nostra città. Procurava le effemeridi della nostra storia più recente.

 

Giampiero Caffarra, ha sempre collaborato alla stesura del “Lunario” dedicandosi, in modo particolare, alla correzione della grafia del dialetto. Gino Tessoni amava fare ricerche sugli “stranomm”. Altro collaboratore era Ughetto Montanari, figlio del commediografo Giuseppe, alias “Saturnino Gianpepe”. La presentazione del “Lunario”, da tradizione ormai consolidata, ha luogo nell’Aula Magna dell’Università e viene  ingentilita dalle prestazioni del coro “Verdi melodie”, diretto dalla maestra Beniamina Carretta e formata da bimbi delle scuole elementari P.Cocconi, F.Corridoni e U.Corazza.

 

 

STORIE, ANEDDOTI E BATTUTE

Home    Shopping in Parma



Produced by ParmaItaly.com