STORIE, ANEDDOTI E BATTUTE
a cura di Giuseppe Mezzadri

 


PERSONAGGI PARMIGIANI

DON RAFFAELE DAGNINO

 


Don Raffaele Dagnino


Don Raffaele Dagnino è stato uno dei sacerdoti più popolari nel periodo che va da prima della seconda guerra mondiale a tutto il dopoguerra e oltre. Spigoloso e poco incline al compromesso, diceva di sé stesso:"Gh'òj colpa mi, si m'àn fat col maràs ?" (Con la scure). Aveva una fede granitica e, per coerenza con essa, gli capitava anche di andare controcorrente. Per farsi capire meglio, nella sua parrocchia di S.Giuseppe, nell'oltretorrente, non disdegnava di utilizzare il dialetto anche nelle omelie.
.

Disponibilità

Racconta la signora Cattabiani,una sua parrocchiana, che ogni volta che si parlava con don Dagnino difficilmente si parlava soltanto del più e del meno; restava sempre qualcosa su cui riflettere. Se uno aveva un problema dava la sua disponibilità e quando si aveva bisogno c'era sempre.

La Messa 

Considerava la Messa centro della vita liturgica della parrocchia e si dava da fare perchè fosse partecipata. Non aspettava che le sue pecorelle venissero a lui ma, quando era necessario, andava a cercarle. Aveva il culto della puntualità alla Messa. Bisognava stare attenti perchè non ci metteva molto a riprendere il ritardatario seduta stante a costo di interrompere l'omelia. Un giorno mio nipote Marcello, che era in ritardo, cercava di entrare di nascosto ma il parroco lo vide e lo fulminò: "Marcello, a t'ò visst !"

Bisognava stare attenti anche all'infrazione opposta cioè ad andare via prima che la Messa fosse completamente terminata perchè, se si accorgeva della manovra, bloccava con frasi di questo tipo: "Marco, quand at vè al cinema vät fora primma ?" (Marco, quando vai al cinema esci prima?)

Politica

Si interessò molto di politica anche se non ne aveva la stoffa nel senso che non era molto accomodante. Un giorno ebbi l'occasione di chiedergli come mai se ne fosse interessato tanto e la sua risposta fu: "Parchè chilór j eron di mälmadur!" (questi non erano maturi)

Disse questo indicando l'amico Aldo che, in quell'occasione, rappresentava i laici cattolici che a suo parere non si davano da fare abbastanza.    

Metà ciascuno

Era nettamente contro il comunismo perché non ammetteva che si propagandasse l'ateismo. la sua intransigenza gli procurò anche antipatie.                                                                                   
Si narra che un giono, per strada, un passante gli urlasse:

"Ch'a t'mända un colero !"

"Sit comunista ?", gli chiese d.Dagnino.

"Si", rispose l'uomo.

"Alora metè pr'ón !" (Allora metà per uno).

Impabjè

Subito dopo la guerra c'era un Ente assistenziale (credo l'UNRA) che distribuiva generi alimentari anche per il tramite delle parrocchie. Ci fu un periodo in cui veniva sempre distribuito un formaggio di colore giallo, né duro né molle, che aveva stancato tutti.

d.Dagnino andò dai responsabili dell’Ente e disse loro:

"Ragass an s' pól miga cambiär formaj ? Ormäi ò impabiè tutt la parochia !." (Ragazzi non si può cambiare tipo di formaggio? Ormai ho “impabjè”  tutta la parrocchia)

(Dove "impabiè" si riferisce alla bocca. Non esiste l'esatto corrispondente in italiano e significa grosso modo "bocca impastata").  

L'Ospedale

"Don Dagnino", dice Aldo Cabrini, "Al riväva a l'ospedäl primma che 'l malè." (arrivava all’ospedale prima del malato) Sembra un 'esagerazione ma non era così. Egli aveva una particolare sensibilità e premura per gli ammalati ed era solitamente al corrente dei fatti gravi che riguardavano la salute dei suoi parrocchiani. Se veniva a sapere che qualcuno doveva essere ricoverato lui, al mattino presto, andava all'Ospedale  ed era facile che gli toccasse di aspettare.  

IL TESTAMENTO DEL SACERDOTE                                                                                                                                                                                                                                          

"La mia chiamata misteriosa a darmi tutto al Signore nell'esercizio del sacerdozio ministeriale nacque in una squallida stanza dell'Istituto di anatomia dell'Università di Parma nel lontano novembre del 1929 ore 15,30 davanti a 6 o 5 cadaverini ancora sanguinolenti stesi in fila su di un tavolo anatomico estratti allora con craniotomia.

Che mistero è mai la vita ! E dopo quarantasei anni debbo trovarmi davanti e coinvolto in un popolo di battezzati che vuole l'aborto! Si può immaginare una cosa più orribile e abominevole per me ?

Da quarantatre anni esercito il ministero  sacerdotale - non capisco proprio come mai il Signore abbia scelto un rottame come me - nell'obbedienza al Vescovo e al Papa nel Vescovo. Non ho mai chiesto nessun servizio nel popolo di Dio: d'iniziativa del Vescovo sono stato in Seminario e poi parroco a S.Maria Maddalena e a S.Giuseppe. Come è gravoso e come è difficile e come è bello fare il parroco.

I miei parrocchiani -praticanti e no- mi hanno impartito la migliore direzione spirituale e mi hanno obbligato in coscienza a stare aggiornato, e a cogliere i "segni dei tempi" come vuole Gesù.

Spero tanto che per la misericordia infinita di Dio e per opera dei miei parrocchiani potrò entrare nella beatitudine celeste e incontrarne tanti, e tanti aspettarne.  

Spero che alla mia morte la grazia di Dio mi aiuti ad offrire la mia "conclusione" terrena per la vita dell'umanità intera come Gesù: vita povera, sgangherata e piena d'amore.

Di mio non c'è nulla se non miseria in ogni senso. Se trovate delle briciole sono da elargire ai poveri e ai bisognosi, sia che si tratti di denaro, sia di altri oggetti: in chiesa, nel mio così detto studio, o in casa. I libri vengano dati a chi ritiene che gli siano di utili: sacerdoti o laici.

Desidero che mi si faccia la carità di seppellire la mia salma tra i poveri nel "prato" comune dopo le "preghiere" di suffragio fatte in chiesa con l'omelia alla S.Messa senza alcun accenno alla mia vita, passata già in giudicato da Dio infinita bontà. Non ci siano fiori, ma preghiere, preghiere, preghiere. Dal cielo spero che vi potrò esprimere riconoscenza.

Arrivederci, dunque, a tutti e "alleluia !"

Sestri Levante 13.11.75

 

 

 


 

 

 

STORIE, ANEDDOTI E BATTUTE

Home Shopping in Parma



Produced by ParmaItaly.com