STORIE, ANEDDOTI E BATTUTE
a cura di Giuseppe Mezzadri

I NOSTRI AMICI

Edi Morini


Madonna Boudard
(Palazzo del Governatore)


PARMA, CAPITALE GASTRONOMICA

                            

Chi si innamora di Parma, città di Maria Luigia, delle violette e della mitica torta fritta, dei prodotti scelti di Gennari in Strada del Lazzaretto, desidera tornarci. Chi c’è nato, da strajè (lontano) sogna un rientro. E ogni volta scopre simpatiche novità che completano il patrimonio storico, culturale, gastronomico, spirituale già consolidato. A Parma, città universitaria e multietnica, è stata conferita anche l’Authorithy per la gastronomia.

Chi desidera circolare a piacimento con i mezzi pubblici, inoltre può usufruire dei pratici scambiatori: ampi parcheggi dove, lasciata l’automobile, si usufruisce di un biglietto per usare gli autobus tutto il giorno in cambio di un euro e 20 centesimi. Alle 23, niente paura: scatta Prontobus che, per una tariffa minima, vi raccoglie ovunque.

Poco distante, i fans di Don Camillo e Peppone, esplorano felici le terre di Guareschi: a Roncole Verdi, i figli Carlotta e Alberto, attorniati da numerosi nipoti, accolgono amici e turisti in uno splendido Museo a ingresso libero. A Brescello, ben due Musei a ingresso libero ricordano le gesta di personaggi indimenticabili, capaci di coraggio e tolleranza, amicizia, generosità.

Irrinunciabile, per cristiani di ogni religione e naturalmente per non credenti che amino l’arte, il Santuario Basilica di Fontanellato è una tappa da non perdere. Un semplice articolo non basta certo a riassumere un cammino di fede iniziato nel 1512, con l’arrivo dei frati domenicani, chiamati e sostenuti dalla contessa Veronica da Correggio Sanvitale. Da secoli, i pellegrini si rivolgono con affetto all’immagine della Madonna del Rosario di Fontanellato. Nel 1615, i padri domenicani ordinarono a un anonimo artista di Parma una statua di legno con le sembianze della Madonna del Rosario, vestita secondo le usanze dell’epoca, per esporla sull’altare della cappella. Un anno dopo, ecco Maria, con il Bambino in braccio: suscitò l’indiscusso entusiasmo della popolazione, che la ringrazia tuttora per documentati miracoli. Ogni giorno, la Basilica viene raggiunta da privati, gite organizzate, comitive. La Madonna di Fontanellato viene chiamata familiarmente “Madonna dei bambini e delle bambine” perché i prodigi in favore dei piccoli sarebbero numerosissimi. Il quotidiano più autorevole della zona è “La Gazzetta di Parma”, che dedica un’intera pagina agli interventi dei lettori: parecchi testimoniano regolarmente simpatia alla famiglia Barilla…Una dinastia capace di concreta solidarietà, come quella dimostrata a Padre Lino Maupas assumendo molti infelici, che tramite uno stipendio ritrovarono serenità. Con discrezione, la famiglia Barilla continua a partecipare in modo continuativo e costruttivo alla quotidianità dei parmigiani: dando lavoro in epoca di crisi; facendo beneficenza; mettendo gratuitamente a disposizione dei turisti comode vetture di lusso in occasione degli eventi di rilievo (concerti, ecc); organizzando eccellenti pasta parties gratuiti sul territorio nei momenti che contano.

Lanciati sulle orme di Vittorio Bottego, i parmigiani non si stancano mai di esplorare, imparare, comunicare. Pensiamo con tenerezza a Mirella e Pietro Biacchi, nonni sprint, che per amore dei nipoti (Laurent, Leandro, Martina e Matteo) viaggiano regolarmente da Parma a La Thuile, in Val d’Aosta imparando ad amare due Regioni diverse ma ugualmente ricche di risorse. E al Cav. Ugo Falavigna, pasticcere di fama internazionale, che per alcuni anni si è perfezionato a Torino, dando poi alla sua pasticceria il nome del capoluogo sabaudo. Il suo dono più recente a Parma è il monumento al Maestro Arturo Toscanini, che troneggia davanti al Barilla Center, ammirato e applaudito (poco distante c’è Warner Village e i giovani che amano la musica non mancano!).

Ugo Falavigna, brillante settantenne, appartiene a quella generazione di pasticcieri che hanno appreso l’arte giovanissimi, stando in bottega fin dall’infanzia un giorno dopo l’altro, con attenzione, con passione, creatività, precisione, fantasia. Ugo ha trascorso alcuni anni a Torino per ampliare le sue conoscenze grazie a Guido Bellissima, maestro nell’arte della decorazione, e al prof. Pastè, specialista in arte bianca. Tornato a Parma, nel 1957 ha chiamato “Torino” la sua ottima pasticceria in Via Garibaldi, ora passata all’amico Gianluca Paini.

Uno squisito tocco di genialità ha reso celebre Ugo anche all’estero. Pensiamo al busto di Giuseppe Verdi in cioccolato, noto nel mondo. Alla meravigliosa torta al limone, detta anche “torta della nonna” in onore della Signora Amedea, mamma di Ugo. Alla torta Duchessa, con dischi di nocciola, zabaglione, cioccolato. Alle mitiche violette di Parma, prelibatezze che Falavigna ha salvato dal dimenticatoio. Ai Blancs Mangers, all’uovo e al caffè, montati su foglie di cioccolato, fatte a mano, eseguiti alla corte di Maria Luigia e riproposti trionfalmente a Parma. Le eleganti scatole di cioccolato riportavano sul coperchio motivi ornamentali ed il monogramma di Maria Luigia, goloso scrigno di ottime praline e draghe, giusto omaggio alla meravigliosa sovrana.

Studioso di antichi testi di pasticceria unici nel settore, Ugo ha donato di recente i rari tesori della sua biblioteca all’Alma, la premiata Scuola di Colorno. Volumi che, uniti ai viaggi in tutto il mondo, gli hanno conferito capacità vastissime. Ha spaziato studiando le risorse dei pasticceri di corte importati dai Farnese, dai Borboni e da Maria Luigia e, dopo la seconda guerra di indipendenza, anche dal Piemonte e dal Veneto. E ha permesso sia alle persone semplici che ai gourmet di apprezzare prodotti genuini, sani, sfiziosi, raffinati, offerti con classe. Più volte ospite del “Maurizio Costanzo Show” Falavigna ha scritto anche un libro:”Arte della pasticceria a Parma”, edito da Battei, che ha vinto la “Copertina d’Argento” con 11.000 copie vendute. Attirati dalla sua bravura, si sono susseguiti presso la Pasticceria Torino illustri personaggi come: Amedeo di Savoia e Clara Agnelli Nuvoletti. Ugo è stato il pasticcere di Casa Agnelli a Venezia. Ha inoltre vinto il Premio Sant’Ilario, che è l’Oscar della Pasticceria, e il Premio giornalistico “Duchessa Maria Luigia”, arrivando secondo dopo Luca Goldoni insieme a Emilia Chiriotti di Pinerolo, con l’articolo “I dolci profumi di Parma”, pubblicato dalla rivista “Pasticceria Internazionale”.

Regalo recentissimo alla città di Parma, il monumento al Maestro Arturo Toscanini, realizzato dallo scultore Maurizio Zaccardi, posizionato prima presso la Corale Verdi in Vicolo Asdente e attualmente ben visibile di fronte al Barilla Center, con la benedizione di Vittorio Sgarbi.



    Edi Morini

  

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