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STORIE,
ANEDDOTI E BATTUTE |
I
NOSTRI
AMICI Edi Morini |
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Chi si innamora di
Parma, città di Maria Luigia, delle violette e della mitica torta fritta, dei
prodotti scelti di Gennari in Strada del Lazzaretto, desidera tornarci. Chi c’è
nato, da strajè (lontano) sogna un rientro. E ogni volta scopre simpatiche
novità che completano il patrimonio storico, culturale, gastronomico, spirituale
già consolidato. A Parma, città universitaria e multietnica, è stata conferita
anche l’Authorithy per la gastronomia.
Chi desidera circolare a piacimento con i mezzi pubblici, inoltre può usufruire
dei pratici scambiatori: ampi parcheggi dove, lasciata l’automobile, si
usufruisce di un biglietto per usare gli autobus tutto il giorno in cambio di un
euro e 20 centesimi. Alle 23, niente paura: scatta Prontobus che, per una
tariffa minima, vi raccoglie ovunque.
Poco distante, i fans di Don Camillo e Peppone, esplorano felici le terre di
Guareschi: a Roncole Verdi, i figli Carlotta e Alberto, attorniati da numerosi
nipoti, accolgono amici e turisti in uno splendido Museo a ingresso libero. A
Brescello, ben due Musei a ingresso libero ricordano le gesta di personaggi
indimenticabili, capaci di coraggio e tolleranza, amicizia, generosità.
Irrinunciabile, per cristiani di ogni religione e naturalmente per non credenti
che amino l’arte, il Santuario Basilica di Fontanellato è una tappa da non
perdere. Un semplice articolo non basta certo a riassumere un cammino di fede
iniziato nel 1512, con l’arrivo dei frati domenicani, chiamati e sostenuti dalla
contessa Veronica da Correggio Sanvitale. Da secoli, i pellegrini si rivolgono
con affetto all’immagine della Madonna del Rosario di Fontanellato. Nel 1615, i
padri domenicani ordinarono a un anonimo artista di Parma una statua di legno
con le sembianze della Madonna del Rosario, vestita secondo le usanze
dell’epoca, per esporla sull’altare della cappella. Un anno dopo, ecco Maria,
con il Bambino in braccio: suscitò l’indiscusso entusiasmo della popolazione,
che la ringrazia tuttora per documentati miracoli. Ogni giorno, la Basilica
viene raggiunta da privati, gite organizzate, comitive. La Madonna di
Fontanellato viene chiamata familiarmente “Madonna dei bambini e delle bambine”
perché i prodigi in favore dei piccoli sarebbero numerosissimi. Il quotidiano
più autorevole della zona è “La Gazzetta di Parma”, che dedica un’intera pagina
agli interventi dei lettori: parecchi testimoniano regolarmente simpatia alla
famiglia Barilla…Una dinastia capace di concreta solidarietà, come quella
dimostrata a Padre Lino Maupas assumendo molti infelici, che tramite uno
stipendio ritrovarono serenità. Con discrezione, la famiglia Barilla continua a
partecipare in modo continuativo e costruttivo alla quotidianità dei parmigiani:
dando lavoro in epoca di crisi; facendo beneficenza; mettendo gratuitamente a
disposizione dei turisti comode vetture di lusso in occasione degli eventi di
rilievo (concerti, ecc); organizzando eccellenti pasta parties gratuiti sul
territorio nei momenti che contano.
Lanciati sulle orme di Vittorio Bottego, i parmigiani non si stancano mai di
esplorare, imparare, comunicare. Pensiamo con tenerezza a Mirella e Pietro
Biacchi, nonni sprint, che per amore dei nipoti (Laurent, Leandro, Martina e
Matteo) viaggiano regolarmente da Parma a La Thuile, in Val d’Aosta imparando ad
amare due Regioni diverse ma ugualmente ricche di risorse. E al Cav. Ugo
Falavigna, pasticcere di fama internazionale, che per alcuni anni si è
perfezionato a Torino, dando poi alla sua pasticceria il nome del capoluogo
sabaudo. Il suo dono più recente a Parma è il monumento al Maestro Arturo
Toscanini, che troneggia davanti al Barilla Center, ammirato e applaudito (poco
distante c’è Warner Village e i giovani che amano la musica non mancano!).
Ugo Falavigna, brillante settantenne, appartiene a quella generazione di
pasticcieri che hanno appreso l’arte giovanissimi, stando in bottega fin
dall’infanzia un giorno dopo l’altro, con attenzione, con passione, creatività,
precisione, fantasia. Ugo ha trascorso alcuni anni a Torino per ampliare le sue
conoscenze grazie a Guido Bellissima, maestro nell’arte della decorazione, e al
prof. Pastè, specialista in arte bianca. Tornato a Parma, nel 1957 ha chiamato
“Torino” la sua ottima pasticceria in Via Garibaldi, ora passata all’amico
Gianluca Paini.
Uno squisito tocco di genialità ha reso celebre Ugo anche all’estero. Pensiamo
al busto di Giuseppe Verdi in cioccolato, noto nel mondo. Alla meravigliosa
torta al limone, detta anche “torta della nonna” in onore della Signora Amedea,
mamma di Ugo. Alla torta Duchessa, con dischi di nocciola, zabaglione,
cioccolato. Alle mitiche violette di Parma, prelibatezze che Falavigna ha
salvato dal dimenticatoio. Ai Blancs Mangers, all’uovo e al caffè, montati su
foglie di cioccolato, fatte a mano, eseguiti alla corte di Maria Luigia e
riproposti trionfalmente a Parma. Le eleganti scatole di cioccolato riportavano
sul coperchio motivi ornamentali ed il monogramma di Maria Luigia, goloso
scrigno di ottime praline e draghe, giusto omaggio alla meravigliosa sovrana.
Studioso di antichi testi di pasticceria unici nel settore, Ugo ha donato di
recente i rari tesori della sua biblioteca all’Alma, la premiata Scuola di
Colorno. Volumi che, uniti ai viaggi in tutto il mondo, gli hanno conferito
capacità vastissime. Ha spaziato studiando le risorse dei pasticceri di corte
importati dai Farnese, dai Borboni e da Maria Luigia e, dopo la seconda guerra
di indipendenza, anche dal Piemonte e dal Veneto. E ha permesso sia alle persone
semplici che ai gourmet di apprezzare prodotti genuini, sani, sfiziosi,
raffinati, offerti con classe. Più volte ospite del “Maurizio Costanzo Show”
Falavigna ha scritto anche un libro:”Arte della pasticceria a Parma”, edito da
Battei, che ha vinto la “Copertina d’Argento” con 11.000 copie vendute. Attirati
dalla sua bravura, si sono susseguiti presso la Pasticceria Torino illustri
personaggi come: Amedeo di Savoia e Clara Agnelli Nuvoletti. Ugo è stato il
pasticcere di Casa Agnelli a Venezia. Ha inoltre vinto il Premio Sant’Ilario,
che è l’Oscar della Pasticceria, e il Premio giornalistico “Duchessa Maria
Luigia”, arrivando secondo dopo Luca Goldoni insieme a Emilia Chiriotti di
Pinerolo, con l’articolo “I dolci profumi di Parma”, pubblicato dalla rivista
“Pasticceria Internazionale”.
Regalo recentissimo alla città di Parma, il monumento al Maestro Arturo
Toscanini, realizzato dallo scultore Maurizio Zaccardi, posizionato prima presso
la Corale Verdi in Vicolo Asdente e attualmente ben visibile di fronte al
Barilla Center, con la benedizione di Vittorio Sgarbi.
Edi Morini