STORIE, ANEDDOTI E BATTUTE
a cura di Giuseppe Mezzadri

STORIE DALLA STALLA


Disegno di Sergio Silva

I PRETI

Un tempo, nelle nostre campagne, il prete era normalmente circondato da stima ma nelle storie che si raccontavano nella stalla, specialmente nelle serate invernali, non di rado veniva preso in giro seppure mai in modo troppo irriverente. Spesso, nelle storie, risaltava il fatto che il prete, avendo studiato, era spesso più "furbo" degli altri. Non mancavano però nemmeno le storie in cui erano più “furbi” altri personaggi.

LA GALLINA  

Prete e campanaro si stavano trasferendo da una cascina all'altra per le benedizioni.

"Reverendo",disse eccitato il campanaro,"gh'é 'na galen'na da lè lontana da tutt il cà." 
( C’è una gallina sola, lontana dalle case)

Il prete guardò bene la gallina, diede anche un'occhiata in giro poi rispose:

"At gh'é ragion,mettla int la sporta primma ch'a pasa un lädor."  
(Hai ragione, mettila nella sporta prima che passi un ladro)

SETTE MURI

Un prete, accompagnato dal campanaro, aveva girato tutto il santo giorno per le benedizioni. Ormai era sera ed erano stanchi. Per finire il giro mancava loro soltanto di raggiungere una cascina che si vedeva di lontano. Il campanaro disse al prete:

"Reverendo, parchè bendissol miga la ca' da stär chi, za tant il bendision i pason set mur". (Perché non benedice da star qui, tanto le benedizioni passano sette muri).

“A t’è cojon veh, il bendision i pason set mur, mo i salam no”.  
(Sei coglione, le benedizioni passano sette muri ma i salami no)  

MOLINAIO 

Un prete portava il suo frumento sempre dallo stesso molinaio, sebbene fosse più che convinto che lo imbrogliasse. Non ne cercava un altro perchè era anche certo della validità del detto: "cambia molinär, cambia lädor".

La cosa non gli piaceva ma, dal momento che non aveva prove, tentò un approccio indiretto.

"Al sät che in Paradiz gh'é ancorra 'na coppa pronta pr'al primm molinär ch'sia miga un lädor e p'r adéss nisón l'à tota su?"
(Lo sai che in paradiso c’è ancora una coppa per il primo molinaio che non sia un ladro e che non l’hanno ancora consegnata a nessuno?)

"Par forsa",ribattè pronto il molinaio,"in la dàn miga parchè i spet'n ancorra ch'a riva un pret a bendirla ! "  
(Per forza –stanno ancora aspettando che arrivi un prete per benedirla! )

 

IL CAVALLO DEL PRETE

Un prete entrò in città con il suo biroccino. Si fermò, come era d'obbligo, alla "porta" dove venivano effettuati i controlli da parte delle Guardie del Dazio. Uscirono infatti dal loro posto due guardie;una iniziò l'ispezione mentre l'altra stava a guardare. Quest'ultima osservò:

"Che bel caval. L'é finna un p'chè ch'agh l'abia un pret". 
(Che bel cavallo. E’ un peccato che l’abbia un prete)

"At gh'é ragión", rispose il prete che continuò:

"a dir la vritè mi vräva tor un äzon mo an n'ò migh catè parchè j eron béle tutti int il guärdji däl dasi".  
(A dire la verità volevo un asino ma erano già tutti nelle guardie del dazio)

ASINI E PRETI

Il prete di un paese di montagna era venuto in città per impegni. Sbrigati questi, andò in ghiaja per fare alcune spese. In quei pressi incontrò alcuni paesani e fece il giro del mercato assieme a loro. Mentre passavano tra le bancarelle, un robusto ortolano, fingendo di parlare ad un collega, disse ad alta voce:

"A s'vedda soltant che äd j'äzon e di pret". 
(Si vedono soltanto asini e preti)

Il prete, che era un omone di quelli che il popolo definisce, "pret pretón da galen'ni e da capón",gli chiese a bruciapelo:

"Ch'al digga, el un pret lu ?" (Scusi, lei è un prete ?)

"Mi no!"

"Alora l'é n'äzon". (Allora è un asino)  

SETE

Un prete che era stato una vita in una parrocchia di montagna. Aveva la debolezza di bere un po' più del necessario ma senza ubriacarsi; gli piaceva la compagnia. Venne nominato parroco di una parrocchia vicina alla città dove, grazie al suo carattere socievole, trovò ben una nuova compagnia con la quale, senza fare nulla di sconveniente, amava vuotare qualche bottiglia.

Al vescovo giunsero le lamentele di alcuni parrocchiani che non apprezzavano la cosa. Alla prima occasione che ebbe di incontrarlo, il presule, dopo averlo complimentato per il suo lavoro, affrontò l'argomento dell'osteria e con franchezza gli disse:

"Mi hanno detto "quanto" bevi".

"Mo in gh'an miga ditt "quant" a gh'ò sèj !"(Quanta sete ho).

 

PERSUTT

Un cascinaio sfidò il prete del suo paese. Gli avrebbe regalato un prosciutto se fosse riuscito ad inserire nella predica la parola "persutt" (prosciutto). La cosa non era facile perchè la parola doveva essere ripetuta tre volte di seguito e in un contesto che avesse senso compiuto. La voce si era sparsa e la domenica mattina tutti aspettavano la predica con curiosità convinti che il prete non ce l'avrebbe fatta. Quando arrivò il momento, il sacerdote che teneva una mano appoggiata alla fronte in atteggiamento pensoso, stette in silenzio un momento poi scandì lentamente:

"Persutt...persutt...persutt e per bagnato camminava il Redentore….."

( Persutt, oltre che prosciutto in questa storiella significa "per l'asciutto").  

 

ALTRE STORIE DI PRETI

Don Dagnino, il battagliero prete dell’Oltretorrente, nel primo dopoguerra, tempo di grandi contrapposizioni, aveva saputo che un barbiere del suo rione andava dicendo:

“Se don Dagnino al ven da mi a färos la bärba,  a gh taj al còl”.

(Gli taglio il collo)

Qualcuno gli riferì la cosa e lui ci andò a bella posta.

Il barbiere, dopo averlo insaponato, si accingeva a fargli la barba quando il prete gli disse:

“Hai detto che mi avresti tagliato il collo. Forza taglia !”

Il barbiere, esterefatto, rimase bloccato.

Don Dagnino allora gli disse:

“Sat co’ tsi ? un bagolón !”

(Sai cosa sei ? Un contaballe)

 

Quando, sempre tempo addietro, qualcuno cercava di canzonare il monaco don Martino, lui, con molta calma, rispondeva:

“Pret e cojon a gh’n’é sempor dapartutt. Mi son al pret !”

 

Una signora disse al parroco:

“Reverendo, sono disperata. Mio figlio frequenta una brutta compagnia e ho anche paura che si droghi. Ho cercato di parlargli ma non mi ascolta, ascolta solo gli imbecilli. Reverendo, per favore, vuole provare a parlagli lei ?

   

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