STORIE, ANEDDOTI E BATTUTE
a cura di Giuseppe Mezzadri

PERSONAGGI PARMIGIANI

ZIVERI PRIMO


Monumento a Corridoni

Ziveri Primo, detto il " Gorìlo ", è stato un bel personaggio. Nelle osterie la sua era una presenza che rallegrava. Era in grado di esibirsi in diverse specialità. Una di queste era la capacità di far ruotare un sigaro acceso all'interno della bocca.  Fece molti mestieri e per un certo tempo lavorò come inserviente in un circo. L 'ambiente gli piaceva e spesso anch'egli, che era molto agile, si allenava con i saltatori. Alla lunga si stancò di girare e tornò a Parma, ma la passione gli rimase; tutte le volte che aveva un po' di gente attorno si esibiva in acrobazie con salto mortale finale e quando si rialzava facilmente terminava con una frase tipo:

" To là! e digh che De Gasperi al ja faga s'l'è bon! ".
(Dì che De Gasperi lo faccia se ne è capace)

La domatrice

Primo non aveva molto successo con le donne anche perché, come si capisce dal soprannome, non era un Adone. Era arrivato ormai sulla cinquantina senza avere avuto nemmeno la morosa, ma galeotto fu il circo perché Primo si innamorò di una domatrice di leoni.

 'Na domadora un pò bocäda "

diceva per giustificare il martoriato  corpo della sua fiamma che egli, abbandonato il circo, portò con se a Parma.
Abitando in una specie di garage, si dette da fare per renderlo più
accogliente.
Prima di tutto egli pensava, e non a torto, che la prima cosa da fare fosse di montarvi una porta per avere un minimo di intimità.
Parlò della faccenda al padrone di casa, che però non voleva saperne di fare quella spesa.
Ne seguì una discussione accanita che ben presto degenerò. Volarono parole grosse e anche delle sberle.

L'udienza

La cosa finì in Pretura dove il giudice, interrogando Primo, volle sapere come mai avesse colpito l'uomo.
Si era in pieno ventennio ed egli, da furbacchione, cercò di sfruttare la cosa a proprio vantaggio.

" Sior Giudice " spiegò: " Al duce al vól ch'a s' faga di fió, a  m' sal dir cme s' fa a fär di fjó in-t 'na cà senza uss? ".
(Il Duce vuole che si facciano figli. Mi sa dire come si fa a fare dei figli in una casa senza uscio?)

Andò a finire che fu assolto e, dalla contentezza, fece una bella capriola in aula. Si rialzò e, rivolgendosi al giudice, pieno di riconoscenza, disse:

" Lu l'é 'na gran bräva parson'na. Adman a gh port un bel sach äd  bulla! ".
(Lei è una gran brava persona. Domani le porto un bel sacco di segatura)

Quello della segatura era uno dei suoi commerci.

La cartolina

A Primo la gente voleva bene perché era simpatico e sapeva essere  generoso e affettuoso specialmente coi bambini.
Una sera, nell'osteria  di Bruno il sordo, un gruppo di amici stava scrivendo una cartolina ad amico che era emigrato in Sud America. Chiesero anche a lui di apporre la firma dicendogli:

"Primo firma anca ti mo metta fra parentesi "Gorìlo" senò al ne t' conossa miga" 
 
Primo, che con le lettere aveva poca dimestichezza, si firmò così: 
"Ziveri Primo fra parentesi Gorìlo"
 

Il gelataio

Il gelataio ambulante è un personaggio caro ai bambini. Penso che si possa affermare che ognuno di noi, di una certa età, ricordi, il proprio.
Il mio era " Cero ", gelataio d'estate e venditore di pattona d'inverno che, negli anni 50, era sempre di fronte alle vecchie scuole industriali, in Via Benassi.
Cero era buono come il pane e sempre sorridente.
Molte volte noi ragazzi approfittavamo del suo carattere per mangiare il gelato anche quando non avevamo i soldi.
Il sistema era semplicissimo. Quando, nei momenti di punta, il gelataio veniva circondato da una moltitudine di ragazzi che facevano un mare di confusione, bastava allungare la mano dentro al groviglio delle altre protese per poi ritirarla con un cono colmo di gelato.

Un altro gelataio, famoso, era Dazzi. Il suo carretto era foggiato a forma di nave, con corde e bandierine, ed egli vestiva, sempre impeccabile, in bianco e con un berretto da uomo di mare.
Un giorno, arrivò a Marinelli e parcheggiò il suo mezzo di fronte alla Cooperativa.

Era un caldo pomeriggio di una domenica d'estate e il gelataio, prima di iniziare il suo lavoro, entrò nel locale a bere qualcosa.
Anche Primo, il " Gorilo ", quel giorno era a Marinelli assieme a tanta altra gente. Forse  gli venne in mente il periodo in cui egli pure faceva il gelataio.
Fatto sta che Primo saltò sul carretto e cominciò a distribuire gratis il gelato ai bambini.
I bambini, attorno al carretto, erano accorsi numerosi, ma il loro chiasso fece uscire Dazzi che, con due urli, li fece fuggire come passerotti.
Primo ci restò molto male. Scese lentamente dal carretto e se ne andò
brontolando " Par du gelato ".

Bertoletti

Bertoletti era un gelataio pulitissimo, ma siccome aveva l'abitudine di tenere le scarpe dentro il carretto i ragazzini, che lo sapevano, per farlo arrabbiare gli dicevano:

" Bartlett, von da trenta da la parta pulida ".
(Bertoletti, un gelato da trenta dalla parte dove c'è pulito)

" Miga fär al stuppid ! " rispondeva immancabilmente il gelataio che non gradiva quel tipo di scherzo.

 

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